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Imparare la gioia: è davvero possibile?

La gioia è uno stato energetico che si può raggiungere a prescindere dagli eventi esterni. Per sperimentare questo stato innanzitutto bisogna permettersi di farlo, e se vi sentite sminuiti nella vostra sofferenza da questa affermazione, forse non ve lo permetterete. Se l’informazione che potete imparare a provare gioia vi arriva solo in età adulta, quando il vostro sistema energetico e psicofisico-emozionale è congestionato e avvelenato da anni di rabbia, delusioni, paure, è probabile che la vostra prima reazione sarà di incredulità. Non crederete che si possa imparare a gioire e non vi permetterete di farlo perché scoprire che potreste essere gioiosi metterebbe in crisi la vostra identità. E se improvvisamente diventaste pieni di gioia? No, una parte di voi non può accettare questa ipotesi perché vi sembrerebbe di restare nudi, senza storia, vi sembrerebbe di non essere più voi. Senza che ve ne siate mai resi conto, la vostra sofferenza è diventata la vostra identità.

Il primo passo da compiere è quindi avere il coraggio di provarci.

Contattare lo stato di gioia è in realtà molto semplice, perché si tratta del nostro stato naturale originario. Rilassatevi e respirate correttamente, attraverso il diaframma, come fanno i neonati: questo farà affluire più energia nel vostro corpo. Poi, continuando a respirare profondamente, accennate un sorriso e rimanete in ascolto: sentirete che il vostro stato energetico si sblocca, che vibrate più velocemente e vi verrà voglia di sorridere ancora di più. Non reprimete questo impulso, è un invito ad abbandonarvi ad un flusso di piacere. Da qui in poi potreste avere molte reazioni, tutte benefiche, dal riso liberatorio alla profonda commozione.

All’inizio potreste non trovare facile respirare profondamente, perché il vostro sistema è contratto. Respiriamo poco e superficialmente per difesa, perché abbiamo imparato a non fidarci del mondo e questo ci porta a chiuderci. E’ un atteggiamento che assumiamo in tenerissima età. Nasciamo aspettandoci amore incondizionato e invece incontriamo rimproveri, punizioni e ricatti emozionali: la mamma non ti vuole bene se non fai il bravo! Crescendo il mondo non fa altro che rimandarci una versione più sofisticata di questo stesso messaggio. Si tratta di ferite profonde che influenzano tutte le nostre relazioni da adulti.

Per poter soggiornare in uno stato di gioia, bisogna quindi prendersi cura sia del proprio sistema energetico intasato di emozioni represse, sia del nostro bambino interiore.

Possiamo prenderci cura del primo esercitando la presenza, ossia rimanendo semplicemente in ascolto di queste parti di noi per dire loro che le accettiamo incondizionatamente; ma anche attraverso la respirazione, imparando a rilassarci e a far movere e defluire le energie bloccate attraverso inspirazione e espirazione.

Possiamo prenderci cura del nostro bambino interiore per esempio imparando a contattarlo attraverso la nostra immaginazione; in un incontro di teatro counseling si può anche mettere in scena l’incontro tra sé adulto e sé bambino, con l’aiuto del gruppo. E’ una parte di noi che esiste e quindi non sarà difficile contattarla.

Ma ancora non basta, perché se siamo cresciuti fuori dallo stato di gioia, ritorneremo facilmente al nostro abituale stato di sofferenza. Quindi non solo dobbiamo portarci nello stato di gioia nel presente, ricordandoci di respirare e sorridere, non solo bisogna sanare il passato consolando il bambino interiore ma è di altrettanto fondamentale importanza creare le condizioni per provare leggerezza, entusiasmo, piacere, per ridere e divertirci. Bisogna cioè avere una visione del futuro illuminata dai nostri desideri più autentici e dalla fiducia che possano realizzarsi.

In uno stato di gioia, infatti, passato, presente e futuro sono allineati e fluiscono armoniosamente nella consapevolezza: riconosco e accolgo le ferite del mio sé bambino, mi prendo cura delle reazioni del mio sé adulto per comprenderle, e se faccio questo automaticamente il futuro spalanca per me tutte le porte delle possibilità.

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